38° mostra del tartufo bianco: tartufi, arte e spettacolo della cucina da venerdì 27 ottobre a mercoledì 1 novembre

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25 Ottobre 2017

Tartufo, arte e lo spettacolo della cucina alla 38 Mostra nazionale Il tartufo bianco di Città di Castello (Umbria) in programma da venerdì 27 ottobre a lunedì 1 novembre 2017. Sei giorni per cercare, conoscere e mangiare il tartufo e la trifola, il prelibato e raro tartufo bianco, che, in questa terra a confine con la Toscana, cresce da sempre e si serve in ricette ormai universali: tagliatelle, ravioli, gnocchi, crostini, tagliate alla trifola fino al dessert per chi ama sperimentare. Grazie ai circa duemila cercatori di tartufi, già all’opera nei boschi di Città di Castello, anche quest’anno la trifola non mancherà sulla tavola e sugli stand della mostra, che ospita un ricco mercato delle eccellenze enogastronomiche. Dal tartufo vegetariano a quello carnivoro, dal tartufo fresco di bosco dei commercianti locali e quello innovativo dei laboratori, dove si sposa a ingredienti delle tradizioni orientali e regionali, fino all’incontro con i presidi Slowfood. Grandi nomi e chef famosi nello spettacolo della cucina, lo Showcooking, che chiamerà anche il visitatore alla prova dei fornelli, fianco a fianco con cuochi del calibro di Giorgione, un guru della buona tavola. Ospite d'onore dell'edizione 2017 sarà il Radicchio trevigiano che si gemellerà tra i fornelli ma non solo con il tartufo bianco. Per una settimana a Città di Castello c'è tutto quanto vuoi mangiare, provare e guardare, grazie alla Card Musei, un ingresso agevolato per gli amici del Tartufo ai tre musei di Alberto Burri e alla Pinacoteca con opere di Raffaello e Signorelli.

“La prima novità è la durata: sei giorni che coprono tutto il ponte dei Santi perché il programma ricchissimo potrà essere valorizzato insieme a quanto offre la nostra città, dal circuito commerciale all’arte” ha detto l’assessore tifernate al Turismo e Commercio Riccardo Carletti, presentando l’edizione 2017 “la seconda è il gemellaggio tra trifola e Radicchio trevigiano, un’eccellenza ormai conosciuta a livello mondiale, dal quale è nato un ricettario tutto da provare. La terza è il tartufo, che nonostante la stagione poco propizia, ci sarà, perché i nostri 2000 tartufai sono una garanzia. La città del tartufo naturalmente deve poter contare sui ristoranti del tartufo, anche quest’anno riuniti in un club ristretto ma pronto ad accogliere visitatori e cittadini con menù a base di trifola e frutti del bosco. Voglio ringraziare tutti i soggetti, nuovi e storici, che ormai alla soglia del 40°, continuano a fare della Mostra del tartufo l’evento più importante della città: a partire dai partners istituzionali, Regione Umbria, Camera di Commercio di Perugia e Comunità Montana, che anche se in una fase di transizione, continua ad essere il collante della manifestazione”. Carletti ha anche sottolineato come “molte energie siano state dedicate alla promozione. Vogliamo che la mostra sia fortemente proiettata verso l’esterno e, al pari di altre iniziative di riferimento, funga da vettore per l’immagine della città. Per questo ospiteremo due gruppi di influenti bloggers, specializzati in food and wine, grazie alla collaborazione con Promocamere e con il progetto Visit Umbria della Fondazione Villa Montesca. Sono una voce molto seguita ed ascoltata, che oggi, al pari dei media tradizionali, è in grado di orientare consistenti platee di potenziali visitatori”. Tra gli eventi collaterali, Carletti ha ricordato l’esposizione di oreficeria, attualmente in corso nell’ex Chiesa di Sant’Apollinare “Bello come l’oro” a cura di Confartigianato, con la partecipazione di 15 laboratori orafi artistici locali. (Sarà visitata anche dalle autorità venerdì 27 ottobre alle 18.00, ndr).

“Continuiamo a lavorare per la mostra” ha detto Mauro Severini, rappresentante della Comunità Montana Alta Umbria, “il tartufo rappresenta un attrattore fortissimo su cui come ente abbiamo creduto in tempi non sospetti. Che gli alberghi in questo fine settimana siamo già al completo non è un caso ma la conferma che la nostra mostra funziona e viene riconosciuta a livello nazionale come un evento di grande interesse. Accade perché Città di Castello è una città nella quale si torna volentieri e perché a Città di Castello il tartufo c’è veramente. Questo regalo della natura tuttavia, proprio per il suo pregio e il suo successo deve essere salvaguardato attraverso una regolamentazione che ne tuteli la provenienza e l’autenticità in tempi di frequenti imitazioni alimentari. Durante la mostra ospiteremo un momento di approfondimento sul disegno di legge all’esame su questo argomento specifico”.

Il convegno, previsto martedì 31 ottobre alle 17.30 nella Sala del consiglio comunale, ha come tema “Il patrimonio tartuficolo: situazione attuale e prospettive”. Dopo i saluti del sindaco Luciano Bacchetta e dello stesso Severini, interverrà Mario Capoccia, presidente regionale dell’Unione Tartufai Umbri, Francesco Grohmann, dirigente della Regione Umbria, l’onorevole Massimo Florio, vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, primo firmatario della proposta di legge su raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi. Le conclusioni sono state affidate all’assessore all’Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini.

All’esordio, dopo la prova generale di Siena in occasione del Salone mondiale di siti Unesco, il consigliere delegato alla promozione del tartufo Luigi Bartolini ha lanciato “Città di Castello, il tartufo tutto l’anno”, slogan con il quale “vogliamo creare appuntamenti legati alla stagione del bianchetto e del nero, che tengano alta l’attenzione oltre l’evento centrale dell’autunno. In memoria della ormai blasonata storia della Mostra, daremo un riconoscimento alla famiglia di Ubaldo Mariucci, per la sua attività come vignettista ai tempi del concorso legato al tartufo”.

 Franco Beoni, in rappresentanza di Promocamere, insieme a Giorgio Phellas per la Camera di Commercio di Perugia, ha parlato del “tour dei blogger” che saranno a Città di Castello nell’ambito di un piano di marketing incentrato su Roma e il Lazio. “Non è la prima iniziativa che promuoviamo per far conoscere attraverso l’appeal del tartufo le peculiarità dell’enogastronomia e le bellezze artistiche delle città umbre. La candidatura della cavatura del tartufo a patrimonio universale dell’Unesco rende questo momento particolarmente indicato per la grande attenzione che ha suscitato rispetto a questa pratica e ai luoghi dove si compie”.

Tiziana Croci, delegata dei Sommelier tifernati ha ricordato il Salone del vino, che anche in questa edizione sarà una delle sezioni principali della mostra mentre ad Alessandro Ghigi, presidente dell’Associazione Tartufai è andato l’onore di chiudere la presentazione, ricordando “il lavoro fatto dai cavatori tifernati a Roma nella redazione del testo di legge, perché la tutela e la salvaguardia siano fortemente ancorate alla denominazione e alla provenienza. Al tartufo europeo preferiamo il tartufo italiano, anzi il Tartufo dell’Umbria”. Quanto alla materia prima, “la trifola ci sarà anche se il clima ne ha ridotto la produzione rispetto alla media e le pezzature, che sono inferiori”. Il costo? “la previsione è che sia difficile scendere sotto i 300 euro all’etto per la trifola”.

Il programma.

Venerdì alle 17.30 si aprono Mercati, Saloni e Degustazioni della 38 Mostra del Tartufo Bianco. Sapori d’Italia in Piazza Gabriotti, Sapori di Tartufo in Piazza Matteotti e Sapori del territorio al Loggiato Gildoni, dove i produttori del territorio ospiteranno lo stand del Radicchio di Treviso e dell’Aceto balsamico di Modena del comune di San Prospero.

Sotto il Loggiato Gildoni lo Slow Food del presidente Marino Marini, che sabato 28 e domenica 29 offriranno degustazioni e dimostrazioni insieme all’istituto professionale Cavallotti, il centro di formazione Bufalini con i laboratorio Mani in pasta, Dante Sambuchi ed il suo olio, Stefano Violini ed Andrea Ciribilli con Slow Food Provocation, Flavio Orsini con la fagiolina del Lago, Olivier Quesnei con i micro-vegetali, Luca Antoniucci, virtuoso del pane e la brigata di cucina di Carlin Petrini.

Tornano a grande richiesta i menù dei Piatti della tradizione a cura delle società rionali Madonna del Latte e Riosecco e le castagne di Monte Santa Maria Tiberina.

Guest star del fine settimana sarà il guru della buona tavola Giorgione, che si esibirà alle 17.00 di sabato e alle 19.00 di domenica al Loggiato Gildoni. Ma lo spettacolo della cucina non mancherà grazie anche al Consorzio di tutela del Vitellone bianco dell’Appennino centrale, per il quale si riapre al pubblico Palazzo Facchinetti, dove sabato (ore 18.45), domenica (17.00 e 18.00) e mercoledì 1 novembre (17.30 e 18.45) sono previste degustazioni a tema nelle quali potranno cimentarsi anche i visitatori. A Palazzo Facchinetti il 3° Salone della biodiversità a cura dell’associazione Pro bio, con appuntamenti venerdì alle 16.00 e alle 17.00, sabato alle 16.00, domenica alle 16.00 e alle 17.00, mercoledì 1 novembre alle 16.00. Lungo Corso Vittorio Emanuele Musica e Sapori: sabato e domenica alle 18.00 esibizione dell’ensemble di fiati della scuola comunale di musica G. Puccini, diretto dal maestro Michele Bianchini, da sabato a mercoledì 1 novembre alle 18.30 degustazione di prodotti a chilometro 70 a cura del club 8.3. Infine i Saloni: il 10° Salone del vino e degustazione del sigaro a cura di Ais nell’atrio del Comune, il 10° Salone dell’Olio a cura della Confraternita dell’olivo e dell’olio dell’Alta Valle del Tevere con la partecipazione di Aicoo in corso Vittorio Emanuele. Tra gli eventi: la gara dei cani da tartufo, promossa sabato 28 ottobre alle 8.30 presso il Parco A. Langer dall’Associazione Tartufai e la tavola rotonda “Il consumo consapevole della carne” a cura di Federcarni domenica 29 ottobre alle 11.00 in Piazza Matteotti. Per tutta la durata della manifestazione sarà possibile usufruire della Card musei che dà diritto ad un ingresso agevolato a tutte le strutture museali della città. Inaugurazione: venerdì 27 ottobre alle ore 17.30. Info per soggiorno turistico su www.tartufobianco.it

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