25 aprile: la bici che fu di un deportato, simbolo di libertà

A Città di Castello l’omaggio di Paolo Rossi al padre Carlo

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26 Aprile 2022
25 aprile città di castello

Le celebrazioni del 25 aprile a Città di Castello

Dopo due anni di stop e manifestazioni in forma ridotta a causa della pandemia, in tanti la mattina del 25 aprile si sono ritrovati davanti al palazzo comunale e poi in corteo verso il monumento alla Resistenza altotiberina per celebrare il 77° anniversario della Liberazione.

Degna di particolare attenzione è stata la presenza al corteo del tifernate Paolo Rossi in sella alla vecchia bicicletta appartenuta al padre. Carlo Rossi nel maggio del 1944 fu deportato dai nazisti prima in Polonia, poi in Olanda e quindi in Germania attraverso un doloroso peregrinare fra i fili spinati dei campi di concentramento. Dopo un anno di stenti giunse a Bolzano ed ebbe la fortuna di recuperare una vecchia bicicletta, in sella alla quale, dopo un mese riuscì a tornare a casa.

Quella vecchia bici nera è divenuta un simbolo: «Essere qui oggi, come sempre – ha detto il figlio Paolo Rossi – è solo un piccolo ma doveroso gesto per rendere omaggio ad un uomo che, come tanti, ha pagato il prezzo della crudeltà altrui ma non ha mai perso la voglia di vivere e di raccontare valori e ideali».

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A Città di Castello l’omaggio di Paolo Rossi al padre Carlo