Diga di Montedoglio VS siccità: l'invaso resiste ancora nonostante l'estate siccitosa

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18 Dicembre 2017

 

Le piogge di questi giorni sono state un toccasana per la salute della diga di Montedoglio che, dopo le difficoltà di un’estate siccitosa come poche altre nella storia, tira adesso un respiro di sollievo. L’invaso ha recuperato infatti già un metro negli ultimi giorni anche se i responsabili dell’Eaut, Ente acque umbre toscane, hanno sempre tranquillizzato sulle sue buone condizioni che non hanno mai toccato un vero e proprio livello di criticità. La quota massima del 2017 è stata toccata il 17 marzo con 383,35 metri sul livello del mare, la nota dolente invece è la quota minima che è stata raggiunta il 29 novembre scorso con 371,63 metri sul livello del mare, ovvero parlando di numeri, la diga poteva contare su 33,5 milioni di metri cubi di acqua. Il periodo di maggior richiesta idrica è stato quello compreso fra giugno e luglio. Nel periodo estivo il calo è stato di circa 2,5 metri mensili, ma il direttore dell’ente Fabio Lunardi conferma che non ci sono state impennate improvvise. Alta è stata la richiesta di prelievi irrigui, utili a poter innaffiare le colture che hanno faticato non poco a causa della perdurante siccità. "Nonostante le difficoltà dell’anno 2017, e la condizione di regime minimo dell’invaso, Montedoglio – dichiara Lunardi - ha dimostrato di essere un’infrastruttura fondamentale per contenere nei territori serviti gli effetti della siccità".

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