Castori in Valtiberina, nuovi avvistamenti: “Piante danneggiate”

I recenti sopralluoghi del Consorzio di Bonifica confermano la presenza dei roditori lungo il Tevere

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30 Gennaio 2023
castori

Le tracce dei castori a Sansepolcro nel marzo 2022

A circa un anno di distanza dai primi avvistamenti in Valtiberina, i castori continuano a far sentire la loro presenza lungo il fiume Tevere. A confermarlo è il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, ente incaricato della manutenzione dei corsi d’acqua sul versante toscano della nostra vallata, che in una nota diffusa oggi ha reso noti i risultati degli ultimi sopralluoghi effettuati dai propri tecnici.

Nel comunicato, corredato da immagini, il CB2 sottolinea in particolar modo la persistente presenza di alberi “divorati, incisi e scolpiti con geometrica precisione” che potrebbero potenzialmente causare problematiche di carattere idraulico. “Lungo il Tevere sono molti gli alberi che si presentano così, scavati in profondità, tanto da essere ormai instabili e pericolanti”. Per questo motivo l’ente ha intensificato i sopralluoghi predisponendo una serie di interventi programmati per la rimozione delle piante pericolanti o cadute in seguito agli attacchi dei nuovi ‘ospiti’.

Dopo i primi avvistamenti nell’area di Sansepolcro, raccontati dalla redazione di TTV in un ampio speciale con la partecipazione di un’equipe di ricercatori della Regione, arriva quindi l’ulteriore conferma della stabilizzazione dei nuclei individuati, intercettati con le fototrappole e già oggetto di studio. “Sui tronchi si individuano con chiarezza i segni dei denti di soggetti adulti e di piccoli che, probabilmente, sono in azione da qualche anno” spiega il dottor Matteo Rillo Migliorini del settore difesa idrogeologica del Consorzio che ha immortalato i segni dei denti robusti e affilati di adulti e piccoli.

“Questo animale viene considerato dagli esperti un “ingegnere ecosistemico”. Sappiamo che può modificare sensibilmente l’ambiente in cui vive, se lo faccia in modo positivo o negativo è ancora oggetto di discussione”, commenta l’ingegner Enrico Righeschi, referente della Unità Idrografica Omogena Valtiberina dove i nuovi nuclei si sono insediati abusivamente a distanza di 500 anni dalla loro scomparsa, attorno al 1500. “Grazie alle nostre attività di controllo sono state individuate le piante più pesantemente danneggiate che provvederemo a rimuovere, per evitare eventuali cadute improvvise e pericolose sia per il regolare scorrimento delle acque sia per l’integrità delle opere”, aggiunge Righeschi.

Per la presidente del Consorzio di Bonifica Serena Stefani, infine, “la presenza di animali che interagiscono in modo tanto importante con l’habitat fluviale può essere gestita solo attenzionando in modo scrupoloso l’area. Questo sta facendo il Consorzio di Bonifica che, attraverso sopralluoghi mirati, tiene sotto controllo le eventuali criticità idrauliche, che possono essere amplificate dalle abitudini di vita del castoro, per mantenere un giusto equilibrio tra sicurezza idraulica e conservazione della biodiversità”. A breve, sul tratto di fiume a valle della diga di Montedoglio, tra le località I Bagnanti e Gorgabuia, partirà l’intervento di manutenzione ordinaria.

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