Un francobollo commemorativo in onore di Saverio Tutino
L’annuncio durante le celebrazioni del centenario della nascita a Pieve Santo Stefano
Nel servizio le tappe del pomeriggio dedicato a Tutino a Pieve Santo Stefano
Il sindaco Marcelli, Gloria Argelés e Albano Bragagni scoprono la targa del “Giardino della Memoria Saverio Tutino”
Sarà emesso a settembre un francobollo commemorativo in onore di Saverio Tutino. Lo ha annunciato il senatore Walter Verini a Pieve Santo Stefano in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita del fondatore dell’Archivio dei Diari.
La giornata del 7 luglio ha visto una ricca serie di eventi che hanno coinvolto anche il comune di Anghiari. A Pieve sono stati tre i momenti dedicati al grande giornalista e scrittore, a cominciare dall’intitolazione del giardino dell’ex asilo Umberto I. Al suggestivo spazio verde lungo il fiume Tevere è stato dato il nome di “Giardino della Memoria Saverio Tutino”, come recita la targa scoperta dal sindaco Claudio Marcelli con il presidente della Fondazione Archivio Diaristico Albano Bragagni e con Gloria Argelés, vedova di Tutino.
A seguire, nel chiostro dello stesso ex asilo, la vita e l’opera di Saverio Tutino e il tema della memoria sono stati al centro di un incontro che ha visto come relatori l’onorevole Flavia Nardelli, presidente dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiane, e i professori Camillo Brezzi e Patrizia Gabrielli, autori del libro dedicato all’Archivio dei Diari “La forza delle memorie”.
Il professor Brezzi ha in particolare tracciato una dettagliata biografia di Tutino, dall’adolescenza alla lotta partigiana nella Resistenza, dal sogno più tardi realizzato di diventare scrittore alla carriera di giornalista. Ecco allora i primi articoli da inviato speciale dell’Unità nel primo anniversario della Rivoluzione cinese, quindi le corrispondenze sulla crisi algerina e quelle fisse da Cuba, il rapporto con Fidel Castro e il difficile ritorno in Italia, poi nuovamente l’America Latina nel neonato quotidiano La Repubblica, per cui scrive dall’Argentina dei generali, dal Cile di Pinochet, da Nicaragua, El Salvador, Messico, ancora Cuba. E infine l’operazione al cuore che ferma il “giornalista giramondo”, l’incontro con Gloria e la frequentazione della Valtiberina, fino all’intuizione di creare l’Archivio dei diari. Per un impegno su questo argomento che in seguito avrebbe motivato così: “Forse perché come rivoluzionario mi ero dedicato troppo allo strumento e troppo poco all’oggetto della rivoluzione sognata, troppo al partito e poco all’uomo”.
In conclusione, un reading dell’attore Mario Perrotta ha offerto al pubblico le parole di Saverio Tutino nelle corrispondenze, spesso commoventi, con i “suoi” diaristi.