Città di Castello, al via l’iter per la Casa di Comunità
Sorgerà nei locali dell’attuale distretto sanitario nel quartiere Madonna del Latte
Immagini dell'area del distretto sanitario dove sarà realizzata la casa di comunità
Distretto Sanitario Usl Umbria 1
È ufficialmente iniziato il percorso di realizzazione della nuova Casa di Comunità a Città di Castello, sulla quale la Regione investirà fondi del PNRR per 1 milione 700 mila euro, più 834 mila euro per due Centrali Operative Territoriali (COT). Con i 15 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, il parere contrario della Lega e le 5 astensioni di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FDI, FI e Castello Civica, il consiglio comunale ha ratificato, nel corso della seduta del 24 luglio, la deliberazione di giunta per la “permuta della proprietà dell’immobile del Centro di Salute di via Vasari tra Comune e Usl Umbria 1.
La Casa di Comunità (CdC) è una nuova tipologia di struttura sociosanitaria che entrerà a far parte del Servizio Sanitario Nazionale; un modello di intervento polifunzionale con al suo interno équipe multiprofessionali di Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali, Infermieri e Psicologi.
Come spiegato dall’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, l’atto della giunta ha recepito l’operazione conclusa con l’Usl Umbria 1 per lo “scambio”, con relativa rimozione del vincolo di destinazione d’uso sanitaria dell’edificio che sarà quindi fruibile per utilizzo sociale, dell’immobile di proprietà dell’azienda sanitaria della Casa Albergo di via Luca Signorelli con gli immobili di proprietà comunale che ospitano i centri di salute di via Vasari e via Togliatti, nel quartiere Madonna del Latte, e di via Unione Sovietica a Trestina.
Il dibattito - “Il Comune di Città di Castello aveva sempre sostenuto la soluzione dell’ex ospedale, ma non si è tirato indietro quando si è trattato di fare i conti con la realtà e di mettere a disposizione del progetto della Casa di Comunità l’immobile di via Vasari, pur di garantire ai cittadini questo servizio e fare di tutto per mettere la Regione nella condizione di investire a Città di Castello piuttosto che in altri territori”, ha chiarito il sindaco Luca Secondi, intervenendo nel dibattito in aula.
In precedenza, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni aveva preannunciato la propria astensione, sottolineando: “la permuta sancisce che la Casa di Comunità sarà realizzata in via Vasari, come voluto dalla Regione, chiudendo per sempre la strada alla soluzione dell’ex ospedale”. Il capogruppo della Lega Valerio Mancini aveva espresso la propria contrarietà rimarcando la convinzione che la scelta giusta per la Casa di Comunità fosse l’ex ospedale. “L’immobile di via Vasari non è sufficiente per una città come la nostra, né per metratura, né per parcheggi disponibili, né per posizione, rispetto alla collocazione nel centro storico della città”, aveva spiegato l’esponente dell’opposizione.
Nell’evidenziare “il paradosso di un voto favorevole della maggioranza che aveva sempre sostenuto la soluzione dell’ex ospedale”, il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha ribadito la scelta della Regione di non destinare l’ex ospedale per la Casa di Comunità, condividendo che il lascito Mariani non potesse essere investito per opere di edilizia, ma per finalità sociali e sanitarie. “Il paradosso c'è stato semmai nel momento in cui la Regione, dopo aver predisposto a livello burocratico-amministrativo un iter pianificato per l'utilizzo anche delle risorse del Lascito Mariani, ha deciso diversamente”, ha ribattuto Secondi, rimarcando “la costanza dell’amministrazione comunale nella rivendicazione della Casa di Comunità a Città di Castello”. “Nello scegliere un’altra strada, la Regione aveva valutato insieme all’Usl Umbria 1 soluzioni che non erano a Città di Castello e, se il Comune non si fosse messo a disposizione, l’investimento per la Casa di Comunità sarebbe potuto andare altrove”, aveva chiarito il primo cittadino facendo riferimento alle ipotesi ventilate che riguardavano immobili a Umbertide.
La consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) aveva preso la parola per eccepire: “le Case di Comunità nel piano regionale erano 17 e non mi sembrava assolutamente che Città di Castello fosse stata esclusa”. “Mi compiaccio che con la permuta immobiliare sia arrivato a destinazione un processo iniziato ormai da qualche anno, ma rimango assolutamente ferma nell’idea che la Casa di Comunità in via Vasari non possa essere sviluppata in base al progetto che ho visto, quindi mi asterrò”, ha detto Bassini.